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PURG. In vista; e se volesse alcun dir: come? / lo mento, a guisa d’orbo, in su levava:
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PURG. Nell’uccel che a cantar più si diletta, / nell’immagine mia apparve l’orma
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PURG. Poi vidi gente accese in foco d’ira / con pietre un giovinetto ancider, forte
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PURG. Gli atti suoi pigri, e le corte parole / mosson le labbra mie un poco a riso
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PURG. O, diss’io, Padre, che voci son queste?
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PURG. Si l’agevolerò per sua via
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PURG. Seguendo lui, portava la mia fronte / come colui, che l’ah di pensier carca
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PURG. La famiglia del cielo, a me rispose: / messo è, che viene ad invitar ch’uom saglia
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PURG. E ‘l signor mi parea benigno e mite / risponder lei con viso temperato
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PURG. Donna del ciel, di queste cose accorta, / né disse: andate la quivi è la porta
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PURG. Surse in mia visione un fanciulla / e diceva: o Regina perché per ira hai voluto esser nulla?
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PURG. Ricordati di me che son la Pia
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INF. Sappi che ‘l mio vicin Vitaliano / sedrà qui dal mio sinistro fianco
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INF. … Leva su vinci l’ambascia / con l’amico che vince ogni battaglia
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INF. Uscito fuor del pelago alla riva, / si volse all’acqua perigliosa e guata
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INF. Sì, che, s’io non avessi un ronchion preso, / caduto sarei giù senza aver urto …
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INF. Tanto benigna avea di fuor la pelle, / e di serpente tutto l’altro fusto
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INF. D’un grand’avello, ov’io vidi una scritta / che diceva Anastasio Papa guardo
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INF. … poeta, volentieri / parlerei a que’ due che insieme vanno
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INF. Riconoscimi se sai, / tu fosti prima ch’io disfatto fatto
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INF. Così parlando il percosse un demonio / della sua scuriada, e disse: via
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INF. Allora stese al legno ambo le mani / perché ‘l maestro accorto lo sospinse
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INF. Pape Satan, Pape Satan Aleppe: / cominciò Pluto colla voce chiocchia:
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INF. Lo buon maestro: acciocchè non si paja / che tu ci sia, mi disse, giù t’aquatta
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INF. Ed ei mi disse: volgiti che fai? / Vedi là Farinata che s’è dritto